https://open.spotify.com/episode/6vn49IMCJMGX5MVGm7848N L’ospite che avremo il piacere di intervistare oggi è l’imprenditore Guido Polito, Amministratore Delegato…
EXT – Giovanni SABATINI, Direttore Generale ABI.
Commenti alle Considerazioni Finali del Governatore Visco
Nell’intervista di oggi (in versione integrale – tra gli episodi del podcast è presente la versione ridotta con i tratti salienti) avremo il piacere di ascoltare Giovanni Sabatini, Direttore Generale di ABI, Associazione Bancaria Italiana, che rappresenta il mondo bancario italiano e che opera con il solo scopo di tutelare gli interessi di tutte le banche italiane.
Nel corso dell’intervista, il nostro ospite commenterà le Considerazioni Finali alla Relazione del Governatore di Banca d’Italia, fornendo non solo esempi concreti, ma anche numerosi spunti di riflessione su tematiche come gli UTP e gli NPL, ponendo un particolare accento sugli strumenti finanziari necessari per uscire dalla crisi economica in atto, scaturita in seguito alla crisi sanitaria pandemica.
Concluderemo con i canonici bullet point e i consigli per i giovani in un’intervista da non perdere.
Transcript Powered by Whisper
04:02
Buongiorno agli ascoltatori e benvenuti al podcast Inside Finance. Sono Laura Buono e ho il piacere di introdurre l’episodio di oggi, il secondo della serie dedicata ai commenti alle considerazioni finali del governatore Visco con l’intervista a Giovanni Sabatini, direttore generale dal 2009 di ABI, l’Associazione Bancaria Italiana.
04:23
precedentemente è stato presidente del Comitato esecutivo della Federazione bancaria europea per il biennio 2016-2017 e rieletto per il biennio 2018-2019. Attualmente è presidente del Comitato direttivo per la crescita finanziaria della Federazione bancaria europea, membro del Comitato economico e sociale europeo, vicepresidente di Bancomat SPA, vicepresidente di CBI SCPA,
04:50
consigliere di amministrazione del Fondo Italiano di Investimento, membro del Comitato per la Corporate Governance e membro del Comitato di Consultazione di Borsa Italiana. Da giugno 2008 a giugno 2009 è stato condirettore centrale della CONSOB, responsabile della divisione emittenti. Da giugno 2006 a maggio 2008 ha diretto la direzione Sistema Bancario e Finanziario, Affari Legali, del Dipartimento del Tesoro del Ministero delle Economie e delle Finanze.
05:20
In questo periodo è stato il rappresentante del governo nel Consiglio Superiore di Banca d’Italia, membro del Consiglio di Amministrazione di All’Italia, membro del Comitato Strategico di Cassadepositi e Prestiti e membro del Comitato Strategico di Piazza Finanziaria. Nel biennio 2004-2006 ha ricoperto l’incarico di condirettore centrale CONSOB responsabile della divisione intermediari.
05:44
dal 2001 al 2004 è stato anche amministratore delegato di Montetito, gli SPA, e presidente della ECSDA, European Central Securities Depositories Association. Giovanni Sabatini si è laureato con l’ODE in Economia e Commercio presso l’Università Luisa di Roma. È stato inoltre docente di analisi finanziaria dell’impresa presso la Facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università La Sapienza di Roma dal 2009 al 2015.
06:12
Riguardo ABI, nonostante non abbia bisogno di presentazioni, l’associazione promuove la cultura della legalità, della sana e prudente gestione bancaria, la conoscenza e la coscienza dei valori etici e sociali, dei comportamenti ispirati ai principi della corretta imprenditorialità e di realizzazione di un mercato libero e concorrenziale. Giovanni Sabatini è intervistato da Vincenzo Marzetti.
06:36
fondatore del podcast Inside Finance e del marchio di conferenze econ Zero in Sharing Knowledge, Chief Business Officer di Yazon, società di consulenza e risk management finanziario, consigliere del Canova Club Roma e coordinatore del format Breakfast and Finance Roma. Buon ascolto!
07:13
Benvenuto quindi a Giovanni Sabatini e grazie per la tua partecipazione. Caro Giovanni, per iniziare, come ti vanno le cose in questo momento ancora piuttosto particolare e su cosa stai lavorando in questi giorni? Buongiorno Vincenzo, buongiorno a tutti gli ascoltatori. Ma è un periodo ancora di lavoro molto molto intenso perché…
07:34
Nonostante i segnali positivi che cominciano finalmente ad arrivare sia sul fronte sanitario sia sul fronte dei primi dati che evidenziano un inizio di ripresa, c’è ancora moltissimo da fare e soprattutto per le banche continuare nello sforzo avviato fin dall’inizio dello scoppio della pandemia.
08:02
per dare sostegno alle imprese e alle famiglie. Quindi stiamo lavorando ora per gestire il passaggio dalla fase emergenziale alla fase di sostegno alla ripresa, soprattutto con riferimento al tema della necessità di un mantenimento per tutto il tempo necessario delle misure di sostegno e di…
08:28
quelle flessibilità regolamentari che possono amplificare il supporto delle banche all’economia europea e italiana. Grazie Giovanni, poi avremo modo di approfondire tutti questi argomenti, visto che il tema di oggi sono i commenti.
08:46
alle considerazioni del governatore che ovviamente tracciano in maniera molto puntuale molti degli aspetti che hai citato e tanti altri che affronteremo. Per cominciare, volevo chiederti quali sono gli aspetti delle considerazioni che ritieni più importanti, specialmente in un anno così particolare. La relazione del governatore è completa, equilibrata, lungimirante e fornisce moltissime indicazioni.
09:11
Ovviamente io mi limiterò a focalizzare i miei commenti sui temi più strettamente bancari, ma in realtà data l’ampiezza degli argomenti questa potrebbe risultare una lettura un po’ limitata. Guardando ai temi bancari direi il primo punto che fa il governatore è sottolineare il ruolo
09:38
molto positivo delle misure adottate in Europa e a livello nazionale, quindi in Italia, per contrastare le conseguenze economiche della pandemia. In primo luogo evidenzia l’importante ruolo svolto dalla Banca Centrale Europea che ha fornito…
10:00
immediatamente liquidità è messo in campo importanti strumenti che da un lato hanno permesso agli intermediari di soddisfare il fabbisogno di fondi dell’economia e ai governi di reperire le risorse necessarie per sostegno a famiglie e imprese e inoltre anche a contenere la volatilità sui mercati evitando il rischio di frammentazione degli stessi.
10:25
In questo contesto ovviamente il governatore sottolinea anche il ruolo delle banche che questa volta in questa crisi sono parte della soluzione e in particolare evidenzia il grande lavoro svolto dalle banche italiane o operanti in Italia e qui permettimi di ricordare proprio a testimoniare l’entità.
10:52
dello sforzo fatto dalle banche che operano in Italia, qualche numero. Uno degli strumenti messi immediatamente in atto per aiutare a far rimanere liquidità nelle imprese e alle famiglie sono le moratorie, la sospensione del rimborso delle rate sui finanziamenti che hanno…
11:16
interessato un controvalore di finanziamenti complessivi pari a oltre 300 miliardi di euro e la cifra veramente impressionante è il numero delle domande che sono state processate, 2,8 milioni di domande. Oggi come anche segnale positivo di un…
11:38
progressivo ritorno alla normalità di queste moratorie ne rimangono ancora attive per un controvalore di finanziamenti su cui è ancora sospeso il rimborso delle rate per circa 146 miliardi e per circa 1,4 milioni di richiesti, quindi diciamo si è dimezzato il valore.
12:00
delle operazioni oggetto di moratori. L’altro elemento di grande rilievo sono stati i finanziamenti assistiti dalle garanzie. In primo luogo i finanziamenti garantiti con il fondo centrale di garanzia gestito dal Medio Credito Centrale. Qui ci sono state richieste per oltre 172 miliardi per nuovi finanziamenti bancari, per micro, piccole e medie imprese e poi a questi finanziamenti garantiti si sono…
12:29
affiancati i finanziamenti garantiti dalla SACE per importi di maggiori dimensioni, quindi rivolte a imprese di maggiori dimensioni e qui i finanziamenti garantiti ammontano a quasi 24 miliardi, quindi uno sforzo complessivamente imponente. In termini di andamento degli aggregati del credito nel 2020 i finanziamenti erogati alle imprese, includendo
12:56
in questa categoria anche le famiglie produttrici sono aumentati dell’8,4% su base annual e l’incremento di dinamica, cioè la differenza tra i tassi di cresci tra il 2020 e il 2020.
13:11
2019 è risultato anche sostanzialmente uniforme per classi dimensionali di impresa, quindi il maggior credito erogato ha riguardato sia le grandi, sia le medie, sia le piccole imprese. Ovviamente una differenza invece c’è stata tra settori, con una differenza tra le imprese del settore manifatturiero e le imprese del settore dei servizi. Questo direi è il primo grande…
13:40
tema affrontato dal governatore. Il governatore poi spiega anche perché è stato possibile per le banche italiane offrire questo grande supporto nella fase di emergenza all’economia, perché il settore bancario europeo ha mostrato una maggiore solidità, una maggiore robustezza e questo
14:05
è il frutto degli sforzi di miglioramento dell’adeguatezza patrimoniale. Il governatore sottolinea che alla fine di dicembre del 2020 il capitale di migliore qualità, cosiddetto chat one ratio, delle banche italiane era pari al 15,5% delle attività ponderate per il rischio, 150 punti base in più rispetto alla fine del 2019, quindi un processo di
14:35
nel tempo e soprattutto che il divario tra la patrimonializzazione dei principali gruppi italiani e quello medio delle altre banche europee si è pressoché annullato. Quindi questo rafforzamento ha consentito agli intermediari italiani di affrontare una posizione di grande solidità, il possibile anche deterioramento della qualità del credito che però il governatore Evidenzia non si sta ancora…
15:04
manifestando questo anche per effetto delle misure adottate, quindi delle moratorie, delle altre misure di sostegno ai redditi delle famiglie e delle imprese. Su questo ovviamente ha anche influito positivamente una certa flessibilità garantita anche dalle autorità di regolamentazione e…
15:29
delle autorità di vigilanza, in particolare a fianco alla reazione della politica monetaria, a fianco della reazione della politica fiscale, anche le autorità di regolamentazione e di vigilanza hanno dato il loro contributo fornendo un’interpretazione delle norme che ha consentito di mettere in campo ad esempio le moratorie superando le rigidità del quadro regolamentare,
15:58
non prevedendo l’immediata riclassificazione delle posizioni oggetto di moratoria. È stato poi consentito anche alle banche di avere un utilizzo flessibile dei buffer di liquidità e di capitale, quindi anche questo ha evitato che ci potesse essere una riduzione del credito per effetto delle stringenti norme prudenziali che comunque governano il settore.
16:27
Da questo punto di vista la qualità del credito rimane elevata, quindi nonostante la forte contrazione dell’attività economica nel 2020, il flusso di nuovi prestidi deteriorati in rapporto al totale dei crediti si è ulteriormente ridotto rispetto al 2019, quindi è sceso all’1,1%.
16:52
e ovviamente anche lo stock di crediti deteriorati è diminuito rispetto al dato del 2019. Quindi questo come risultato sia di un minor flusso di ingresso di nuovi crediti deteriorati, sia per la gestione dei vecchi crediti deteriorati anche attraverso le cessioni che sono proseguite senza risentire della pandemia.
17:21
In 2020 i crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore ammontavano a 51 miliardi, il 28% in meno rispetto all’anno precedente e soprattutto anche in termini di rapporto sul totale dei crediti la loro incidenza è diminuita dal 3,3 al 2,2%. Anche in questo caso riducendo notevolmente la distanza dalla media della qualità dei prestidi degli altri paesi europei.
17:51
Grazie Giovanni, hai fatto bene a citare che nell’approfondimento di oggi saremo focalizzati sul settore bancario, ovviamente. Ricordo agli ascoltatori che nel podcast possono sentire anche il punto di vista sulle considerazioni del governatore anche di Banca d’Italia per voce di Gobbi, direttore della filiale di Milano, sui temi macroeconomici ed europei e di Mariotti, direttore generale di Confindustria, dal punto di vista delle imprese. Giovanni, deduco quindi una convergenza rispetto alle posizioni del governatore sulle prospettive
18:20
bancario. Mi chiedevo quali sono le vostre aspettative e quali le caratteristiche delle banche che hanno reso possibile una resilienza importante in un contesto altamente minacioso. Quello che sicuramente ha consentito alle banche di svolgere questo ruolo importante di parte della soluzione nella gestione della pandemia è stato proprio questo processo di
18:45
rafforzamento che è stato non soltanto sotto il profilo patrimoniale ma anche sotto quello di un progressivo contenimento della struttura dei costi, si è ridotto il cost income ratio e quindi ha anche un effetto di efficientamento. Devo dire anche è in corso un processo di consolidamento, il numero delle banche in Italia si è notevolmente ridotto, ad oggi abbiamo
19:14
105 gruppi bancari o banche indipendenti, quindi solo pochi anni fa il numero delle banche era un multiplo, quindi anche da questo punto di vista le banche italiane hanno seguito le indicazioni che sono state fornite di volta in volta dalle autorità europee e nazionali.
19:38
Certo, in tutto questo percorso un elemento di attenzione è la performance economica. Purtroppo la crisi ha pesato molto sulla reddittività delle banche, questo lo sottolinea il governatore. Il ROE, quindi la reddittività del capitale proprio, nel 2020 al netto delle componenti straordinarie si è ridotta per le banche italiane dal 5 all’1,9%.
20:05
e questo anche per effetto di accantonamenti, maggiori rettifiche del valore sui crediti in una modalità prudenziale, gli accantonamenti sono aumentati del 33%. Quindi oggi la sfida per le banche italiane è il recupero della redditività che si lega anche alle prospettive di crescita dell’economia italiana e dell’economia europea, dato il
20:33
di business prevalente delle banche italiane, quindi quello della banca commerciale che raccoglie depositi e eroga finanziamenti, è chiaro che la crescita è uno dei principali driver della reddittività delle banche.
20:46
anche se poi il governatore ha evidenziato anche altri elementi, citavo appunto il consolidamento e l’attenzione al contenimento dei costi, ma anche alla sfruttare le opportunità che vengono offerte dalla rivoluzione direi digitale, quindi anche qui la trasformazione digitale che offre grandi opportunità ma anche sfide per le banche italiane.
21:13
ma anche da questo punto di vista le banche italiane hanno fatto molti sforzi per adeguarsi alla velocità di cambiamento imposta dall’innovazione tecnologica.
21:26
qui posso ricordare anche l’attività dell’associazione a supporto dell’innovazione, direttamente tramite anche il nostro centro di ricerca Abilab, che ha cominciato a investigare le opportunità di utilizzo per le banche delle nuove tecnologie, a cominciare dalla tecnologia dei registri distribuiti, la Distributed Ledger Technology.
21:51
che noi abbiamo per primi applicato a un processo bancario, il cosiddetto processo spunta, cioè la riconciliazione di posizioni interbancarie che veniva svolta in passato telefonicamente con procedure manuali, estremamente time consuming e onerose e che oggi si svolge attraverso una procedura basata sulla tecnologia DLT e con un notevole successo, tant’è che
22:20
diciamo sperimentale alla piena operatività e quindi stiamo anche studiando ulteriori applicazioni di queste nuove tecnologie. Magari più avanti potremo parlare anche di Eurodigitale che è un altro dei temi su cui si sta ragionando e interagendo con le autorità.
22:41
Comunque uno dei temi che rimane fondamentale è la crescita e come le banche possono continuare a dare il loro contributo a supportare la crescita dell’economia.
22:52
Grazie Giovanni, hai citato il tema tecnologico, speriamo di avere il tempo a breve per poter magari approfondire, è un tema sicuramente trasversale in tutte le nostre interviste così come il grande tema della crescita e della redittività, perché poi la sostenibilità dei conti economici è derivata anche dalla redittività. Hai citato anche un processo di concentrazione che porta se non sbaglio a 105 istituti bancari sul territorio. In una precedente intervista abbiamo visto che qualche anno fa
23:21
il numero delle banche era se non sbaglio un migliaio, quindi si è ridotto al 10% del numero precedente. Questo sicuramente è un indicatore verso la stabilità di istituti bancari più solidi, ma mi chiedo, è sempre un bene questa concentrazione oppure credi che rischiamo di perdere un po’ la territorialità di alcune banche e quindi il loro valore? Le operazioni di consolidamento hanno una logica se supportata da
23:50
una logica di business, cioè se c’è effettivamente una creazione di valore per tutti i soggetti interessati al buon funzionamento del settore bancario. Credo che per come è strutturata l’economia europea e in particolare l’economia italiana, dove gran parte del tessuto economico è rappresentato anche da picco.
24:15
piccolissime imprese, la presenza di un ecosistema bancario ben diversificato sia ugualmente importante.
24:25
credo che sia riconosciuto che anche a livello europeo abbiamo bisogno da un lato di grandi istituti in grado di competere sui mercati globali anche con i colossi anglosassoni o asiatici, ma allo stesso tempo abbiamo anche bisogno delle banche di territorio, le banche di prossimità che sono anche in grado di apprezzare e valutare quegli elementi di informazione
24:55
la cosiddetta soft information che soltanto la presenza capillare sul territorio può offrire. Quindi sicuramente da un lato il processo di consolidamento può andare nella dimensione di supportare nelle competizioni globali i grandi gruppi.
25:13
l’attività dell’export su mercati lontani, la capacità di fare asset management perché comunque sono attività che richiedono anche forti economie di scala, grandi investimenti in tecnologie, ma allo stesso tempo abbiamo ugualmente bisogno della banca sul territorio che è in grado di valutare sulla base.
25:36
non solo di elementi quantitativi ma anche di elementi qualitativi sulla base di tradizioni di rapporti tra la banca e il piccolo imprenditore, la capacità di rimborsare un debito del piccolo imprenditore della famiglia. Quindi abbiamo bisogno di un ecosistema ben diversificato. Da questo punto di vista anche la
25:59
tecnologia può aiutare, perché anche le banche di non grandi dimensioni attraverso e questo lo ricorda anche…
26:08
il governatore, l’utilizzo di consorzi, mettendo quindi insieme sistemi e procedure, possono dotarsi di quegli apparati tecnologici che gli consentano di gestire la competizione anche a fronte dell’innovazione che sta crescendo e sta cambiando comunque anche le abitudini dei nostri clienti e quindi rispondere a bisogni più sofisticati e più articolati.
26:37
Giovanni, credo che una buona soluzione possa essere come in vari aspetti anche biologici il tema dell’equilibrio. Quindi abbiamo parlato di due forze che potrebbero essere anche un po’ contrastanti, la competitività internazionale, le dimensioni con il radicamento sul territorio magari di piccole banche. Se ti piace il termine equilibrio penso sia corretto anche in questo caso perché deve essere un punto di attenzione per entrambi gli aspetti e anche il trend che probabilmente stiamo vedendo.
27:05
Mi piace la parola equilibrio che io coniugo anche con la parola proporcionalità, un tema importante anche sotto il profilo del quadro regolamentare è che il quadro regolamentare rispetta il principio della proporcionalità. Anche qui talvolta osserviamo che questo principio è più declinato a parole che più poi implementato. E’ uno dei grandi filoni su
27:33
cui stiamo lavorando sia come associazione bancaria ma anche come associazione come Federazione Bancaria Europea, perché è un tema sentito non soltanto.
27:43
dalle banche italiane, ma anche dalle banche di altri grandi paesi, a cominciare dalla Germania, in effetti anche con i colleghi tedeschi, abbiamo elaborato documenti comuni dove uno dei filoni comuni era appunto quello della richiesta di una maggior concreta proporzionalità del quadro regolamentare, quindi non soltanto flessibilità ma anche proporzionalità.
28:10
Giovanni mi hai citato due termini che mi piacciono molto, quindi oltre all’equilibrio, la flessibilità e la proporzionalità, diamo grande attenzione al lato filosofico anche del business. Ti anticipo che uno dei temi che ricorre spesso nelle mie interviste è quello del coraggio, che è un altro tema romantico che ha il suo fascino. Tornando a noi, io ho notato all’interno della relazione che un tema molto rilevante e delicato riguarda l’ambizioso obiettivo che il governatore ha indicato per le banche quando praticamente
28:40
selezionare le imprese che avranno la possibilità di uscire dalla crisi rispetto a quelle che non avranno speranze. Ci puoi commentare questa affermazione? E’ sicuramente il tema di questo momento, cioè abbiamo evitato con le misure di emergenza le crisi di liquidità delle imprese, ora o
29:00
occorre mettere in campo quelle misure che evitino che ci siano delle crisi di solvibilità, e cioè in questa fase occorre rifocalizzare le misure adottate per finalizzarle a sostegno di quelle imprese che pur avendo avuto rilevanti impatti
29:21
dalla crisi sono comunque in grado di ritornare in continuità aziendale, sono in grado di continuare su un percorso di crescita e di reddittività positiva. È una sfida importante che richiede una valutazione degli strumenti anche messi in campo e anche una valutazione dell’adeguatezza del quadro regolamentare a consentire che le banche effettivamente possano offrire alle imprese.
29:49
che hanno prospettive di recupero misure di sostegno. Da questo punto di vista però, qualcosa nel quadro regolamentare andrebbe ripensata. Cioè nella fase in cui noi oggi ci troviamo, uno dei temi è come aiutare le imprese che escono fortemente indebolite da questa crisi a rendere più sostenibile il loro debito e quindi ad esempio attraverso misure di ristrutturazione.
30:16
Oggi ci sono delle regole contenute nelle linee guida dell’EBA che limitano molto la possibilità delle banche di offrire misure di ristrutturazione del debito. C’è una norma che prevede che laddove le misure di ristrutturazione comportano un onere per la banca superiore all’1% in termini di differenza tra il valore attuale netto dei
30:46
deve essere automaticamente riclassificata come posizione in default.
30:51
con tutte le conseguenze che questo comporta e quindi questo limita molto la possibilità per le banche di aiutare le imprese attraverso misure di ristrutturazione a rendere più sostenibile il debito. Abbiamo lavorato insieme e abbiamo scritto una lettera con tutte le associazioni di impresa alle istituzioni europee per chiedere l’allungamento fino a 10 anni ma anche oltre
31:21
del peso del finanziamento sul conto economico di ogni anno delle imprese. Quindi c’è un tema di aiutare le imprese, ovviamente quelle con prospettive di recupero, a rendere più sostenibile il loro debito. Un altro tema importante è quello della ricapitalizzazione delle imprese, cioè dalla crisi le imprese escono con livelli di indebitamento molto elevato e quindi con un peggioramento del loro rapporto di leva finanziaria.
31:50
Qui l’intervento deve essere in termini di ricapitalizzazione delle imprese. Un fattore importante che è stato inserito anche nel recente decreto sostegni è il vantaggio fiscale ottenuto attraverso la cosiddetta misura ACE, e cioè che offre diciamo un bonus fiscale, cioè consente la deducibilità di un interesse figurativo sull’aumento di capitale fatto.
32:17
dalle imprese, è una misura poi tra l’altro costruita soprattutto per le piccole imprese, perché queste hanno un problema di ricapitalizzazione, ovviamente una impresa ben capitalizzata è anche un’impresa che può più facilmente ricevere ulteriori finanziamenti.
32:36
Quindi questi sono gli strumenti che devono essere messi in campo per facilitare la ripresa di quelle imprese che pur colpite dalla crisi hanno prospettive di tornare alla normalità e tornare alla crescita e alla reddittività economiche. Da questo punto di vista anche gli aiuti di Stato probabilmente devono essere più
32:58
focalizzati, quindi anche ad esempio le operazioni di ristrutturazione possono essere assistite da ulteriori e nuove garanzie. Quindi oggi il tema è come tu dicevi e come evidenziava bene il governatore, è fare un’attenta analisi tra imprese che sono in grado di ritornare alla reddittività e imprese che purtroppo indipendentemente dalla crisi del Covid, per il loro modello business, per
33:27
che non sono più sul mercato eccetera, non sono in grado di riprendere, perché purtroppo è un tema anche di utilizzo efficiente delle risorse. Giovanni mi è fatto venire in mente il tema degli UTP, quindi Unluckily to Pay, quelle posizioni proprio che sono ancora incerte, dopo un trend molto forte riguardante i non performing loans, quindi gli NPL, hai qualche spunto di riflessione su questo tema?
33:55
La categoria degli UTP è esattamente la categoria di crediti sui quali si deve lavorare per cercare di riportarli in bonus, quindi è questa la categoria di crediti.
34:08
imprese sulle quali cercare di individuare le misure più adatte, sia di ristrutturazione del debito, sia di ricapitalizzazione, per riportarle poi nella categoria in bonus. In teoria, semplificando, noi abbiamo tre tipologie di imprese, quelle che hanno risentito poco della crisi e che quindi già da sole sono in grado di ritornare a correre, a crescere e esportare. Le imprese che sono invece in…
34:36
difficoltà finanziaria, ma con adeguate misure di supporto possono tornare a trovarsi una situazione di continuità aziendale e purtroppo la terza categoria di imprese che sono quelle per le quali non c’è una possibilità di ritorno a un equilibrio econ
34:55
sulla seconda categoria è quella su cui bisogna lavorare, quindi prima di tutto identificandole e poi individuando le misure per poterle aiutare e ridurre i rischi di un’eccessiva dimensione, un’eccessiva numerosità di crisi di solvibilità.
35:12
Vedo un trend, Giovanni, su questo tema di supporto da parte degli operatori finanziari non bancari nel creare delle soluzioni per le banche proprio per la gestione degli UTP, quindi apportando non solo nuove risorse ma anche delle capacità manageriali di supporto. Non so se dal vostro osservatorio notate qualcosa di questo tipo e se hai un punto di vista su questo tema.
35:35
sicuramente sono queste situazioni in cui anche l’intervento di fondi di ristrutturazione, quindi di operatori che sono in grado di supportare l’impresa in questa fase di transizione, possono essere importanti. Ecco, quello che vorrei ricordare in questo momento è anche che purtroppo
35:56
il quadro regolamentare e qui penso al cosiddetto calendar provisioning non aiuta la gestione di queste posizioni in una logica di supporto all’impresa perché ricordo la regola del calendar provisioning è una regola che richiede alla banca di procedere a accantonamenti progressivi fino ad azzerare attraverso gli accantonamenti il valore del credito al semplice trascorrere del
36:25
Ovviamente questa è una misura che, tenuto anche conto della lentezza delle procedure di recupero dei crediti attraverso l’esecuzione del collateral, crea per un Paese come l’Italia un rilevante problema e quindi si determina un incentivo per la banca a cedere questi portafogli invece di offrire misure di ristrutturazione. Nella cessione del credito, se questa viene fatta…
36:53
a soggetti che hanno una ottica meramente finanziaria e quindi di recuperare con una elevata reddittività l’investimento fatto per acquistare quel portafoglio, ecco questi operatori non hanno un interesse a supportare l’impresa in un percorso di recu.
37:13
ma possono anche attivare azioni di recupero del credito che possono effettivamente invece aumentare le difficoltà dell’impresa. Da questo punto di vista quindi noi abbiamo più volte richiesto alle autorità europee di riconsiderare questa norma, di aumentarne la flessibilità ad esempio allungando le curve di accantonamento o di sospendere almeno per due anni l’applicazione di questa norma, anche perché
37:43
ad esempio in Italia, ma non solo in Italia, le procedure esecutive sono state anche congelate proprio per tener conto della situazione di crisi determinata dal Covid.
37:54
Molto interessante Giovanni, credo che un’altra soluzione possa essere quella non della vendita del portafoglio ma dell’apporto, quindi creare una partnership tra la banca e il soggetto specializzato nel gestire il credito nella maniera anche più sana nei confronti dell’azienda, non so se hai visto qualche indicazione in questo senso. In nuovo qui il tema lo ricondurrei al tema più generale della ricapitalizzazione delle imprese.
38:24
consulente dell’impresa, aiutandolo a comprendere innanzitutto l’importanza di una equilibrata situazione finanziaria dove al debito bancario si possono accoppiare ad esempio per le imprese di maggiori dimensioni emissioni obbligazionarie, quindi con orizzonti temporali più lunghi o soprattutto operazioni di aumento di capitali.
38:49
in questa logica anche favorendo l’ingresso di investitori istituzionali, quindi fondi per le imprese di minori dimensioni, fondi di venture capital, che possono effettivamente dare un loro contributo ai processi di crescita e di anche inte delle imprese o di aggregazione. Da questo punto di vista credo che possa essere ricordato come un esempio
39:19
privata, è un’iniziativa che ha una finalità di tipo istituzionale ma che opera con strumenti di mercato.
39:28
La governance dell’SGR che gestisce i fondi del Fondo Italiano di Investimento vede una maggioranza di cassa depositi e prestiti, ma la presenza anche di importanti gruppi bancari con una piccola quota anche a ABBI e Confindustria, proprio in una logica di dare un benchmark di uno strumento che può aiutare la ricapitalizzazione delle imprese nei processi di innovazione, nei processi di consolidamento, nei processi di inte
39:58
Grazie Giovanni, hai citato il Fondo Italiano Investimento, uno dei precedenti episodi è proprio l’intervista a Montanino come Presidente, quindi è stato un intervento molto molto interessante e concordo pienamente con te, anche sul fatto che hai citato nuovamente l’equilibrio come dato fondamentale, ma anche direi che è accostabile il concetto di flessibilità, quindi…
40:18
di valutazione di caso a caso e proporzionalità anche in funzione della size di questi portafogli. Mi piace tornarci perché è un po’ insomma il filo conduttore di molte considerazioni. Ritornando alla relazione, l’altro aspetto rilevante che ho notato, che ha citato il governatore, è l’esigenza di ben programmare l’uscita dagli interventi emergenziali. Quale è la posizione di Abbey su questo tema?
40:40
Abbiamo espressa chiaramente più volte e siamo assolutamente allineati con l’esigenza di mantenere il più a lungo possibile le misure di sostegno e fino a quando la ripresa non si sarà adeguatamente consolidata e anche in quel momento il ritiro delle misure dovrà avvenire con adeguata gradualità.
41:05
Mi sembra che questo sia un messaggio molto chiaro e ribadito dalle autorità monetarie, la presidente Lagarde della BCE lo ha ribadito, la commissione europea lo ha ribadito anche per quello che riguarda le politiche fiscali comuni. Ecco, mi sembra che questo sia un po’ meno interiorizzato da parte delle autorità di regolamentazione del settore.
41:30
mi sembra che ci sia un ritorno alle rigidità del quadro regolamentare ante Covid un po’ troppo accelerato e quindi su questo stiamo lavorando proprio in una logica di interazione con le istituzioni per evidenziare come in questa fase le tre leve
41:51
a supporto della crescita, politica monetaria, politica fiscale, politica regolamentare devono continuare a spingere nella stessa direzione, perché un eccessivo ritiro troppo tempestivo delle flessibilità regolamentari può anche andare a ridurre l’efficacia delle altre due leve, quindi politica fiscale e politica monetaria.
42:13
Grazie Giovanni, adesso stavo leggendo che un altro passaggio interessante è quando parla di Europa il governatore, c’è un passaggio che vorrei citare che riporta. Bisogna costruire su quanto di buono è stato fatto durante questa emergenza e su quanto di buono era stato immaginato in precedenza dopo un’altra emergenza con le proposte per muovere verso una genuina unione economica e monetaria. Ti va di darci il tuo commento su questo passaggio così importante?
42:43
molto d’accordo con quanto dice il governatore. E devo dire, la crisi del Covid-19 è stata anche un’occasione importantissima per rilanciare il processo di costruzione della Casa Comune Europea. Per la prima volta alla politica monetaria comune si è affiancato con il Next Generation EU Program uno strumento fiscale.
43:10
una politica di bilancio comune europea che ha portato e in questi giorni sono stati collocati i primi titoli emessi dall’Unione Europea proprio per poi andare a finanziare i programmi di riprese e resilienza dei singoli Stati membri. Un fatto veramente
43:29
di assoluto rilievo che dimostra come in queste situazioni, in questi momenti di crisi è soltanto attraverso una visione europea che possono essere superate le difficoltà anche dei singoli paesi membri. Quindi quanto dice il governatore è fondamentale e sarà fondamentale anche per vincere le due grandi sfide che vengono poi delineate anche negli indirizzi della commissione europea
43:59
e cioè la transizione verde e la transizione digitale. È soltanto all’interno di una cornice europea che ogni stato membro potrà effettivamente implementare tutte quelle misure per rendere la nostra crescita più sostenibile sotto il profilo ambientale, sotto il profilo sociale, sotto il profilo dei processi di governance.
44:22
la sfida digitale ha bisogno di un quadro regolamentare europeo. Parliamo di un tema cyber security, anche qui ogni singolo Stato può far poco da solo se non scambia informazioni, contributi, esperienze in maniera accentrata e nell’ambito di un quadro di norme che proteggano diritti dei cittadini europei. Bellissimo messaggio, caro Giovanni. Quindi…
44:49
Devo dire c’è una coerenza su tutte le interviste che ho fatto e questo mi fa molto piacere perché persone di cui ho grande stima hanno una visione comune sugli aspetti più importanti. Ho un’ultima domanda riguardante la relazione perché mi viene da pensare che con il di spiegarsi degli effetti delle misure di prevenzione e anche il valore aggiunto della campagna vaccinale l’Italia e l’Europa si stanno avviando verso l’uscita probabilmente dell’emergenza sanitaria.
45:19
generate dalla crisi sanitaria ancora in atto che rimangono comunque elevate e i suoi effetti che non sono ancora del tutto prevedibili. Quindi ti vorrei chiedere quali sono a tuo giudizio gli strumenti su cui far leva per assicurare proprio le condizioni per l’uscita dalla crisi economica e anche per cogliere le occasioni di crescita e sviluppo che sono offerte dai programmi europei che sono stati adottati in risposta alla pandemia anche perché il tema della crescita è un altro degli argomenti fondamentali ripresi in tutte le interviste fino a oggi.
45:49
Il punto di partenza per le riflessioni è che, come abbiamo detto, questa è una crisi esogena al sistema economico e al sistema finanziario. È una crisi sanitaria e il contenimento della diffusione della pandemia ha richiesto misure limitative non solo delle libertà individuali, ma anche delle libertà economiche che poi hanno trasformato la crisi sanitaria in crisi economiche.
46:17
Quindi ovviamente la prima misura è gestire la crisi sanitaria e essere certi che effettivamente le campagne vaccinali, i piani di gestione dell’emergenza sanitaria siano tali da non richiedere più l’ulteriore adozione di misure di contenimento delle attività economiche. Questo è effettivamente l’elemento di incertezza.
46:43
sono positivi, ma come ci ricordavi e come leggiamo nei giornali ci sono ancora rilevanti elementi di incertezza su quali potranno essere gli sviluppi futuri della pandemia. Quindi il primo tema è quello della gestione dell’emergenza sanitaria. Per il resto poi, come abbiamo detto, attrezzare la cassetta degli attrezzi per ridurre al minimo
47:10
il rischio che le situazioni di difficoltà finanziaria, quindi l’emergenza liquidità, si trasformi poi in crisi di solvibilità delle imprese. E quindi qui misure di ristrutturazione dei debiti, misure di ricapitalizzazione, aiuti di Stato ben focalizzati. Giovanni siamo quasi in chiusura, quindi ti chiederei qualche flash veloce, ma ho delle curiosità che non posso non chiederti. Innanzitutto ti va di raccontarci?
47:38
proprio velocemente qualche progetto su cui state lavorando, qualcosa che pensi possa essere interessante da anticipare, se è possibile. Il tema forse più interessante su cui stiamo lavorando è il tema dell’euro digitale. La Banca Centrale Europea ha lanciato un’importante consultazione.
47:59
noi abbiamo risposto come associazione bancaria evidenziando che noi riteniamo che se deve esistere una valuta digitale questa deve essere una valuta di banca centrale perché soltanto questa ha le caratteristiche anche soltanto in termini di fiducia che le si può attribuire che caratterizzano un mezzo di pagamento quale la moneta, riteniamo che ben disegnata e ben
48:27
digitale di banca centrale, possa anche offrire delle opportunità per sviluppare nuovi servizi e nuovi prodotti al settore bancario.
48:37
Quindi qui abbiamo anche avviato, anche sulla base delle esperienze che abbiamo fatto nell’utilizzo della DLT Technology, delle sperimentazioni, abbiamo individuato dei possibili use case che possono essere sviluppati su una piattaforma di un euro digitale. Siamo pronti a interagire con ovviamente la BCE e tramite anche la Banca d’Italia per dare il nostro contributo a questo progetto che riteniamo sicuramente molto importante.
49:06
e che può effettivamente dare un ulteriore impulso allo sviluppo di un’economia europea digitale, un’economia basata sull’utilizzo dei dati.
49:18
Giovanni ti ringrazio di aver scelto questo tema non solo per la sua importanza e anche per quanto è interessante ma anche perché mi ha permesso di chiudere il cerchio, l’abbiamo citato all’inizio e un’altra parola che mi piace molto è la completezza ed efficienza quindi perfetto aver citato quello come tuo esempio di lavoro in corso. Una domanda sulla tua professione perché diamo sempre grande valore anche…
49:42
al manager che sta dietro l’istituzione e anche alle caratteristiche di lavori molto particolari. Ci racconti un po’ che cosa vuol dire essere un top manager di una delle maggiori associazioni italiane, forse la maggiore? Cosa lo distingue dal management di un’impresa invece tradizionale? Il primo tema è trovare gli equilibri e definire gli obiettivi in una logica nazionale e in una logica europea.
50:09
un confronto equilibrato con le istituzioni e quindi riuscire ad essere sempre indipendenti, credibili, autorevoli e quindi anche essere sempre pronti con analisi tecnico-giuridiche dati a sostenere le nostre posizioni. Avere una capacità di guardare ai temi
50:33
dire con una visione olistica che abbracci le possibili interazioni e quindi non guardare alle cose in maniera settoriale, quindi un confronto continuo anche.
50:44
non soltanto con il mondo bancario, ma con il mondo delle imprese, con il mondo dei consumatori. In questo contesto è importantissimo anche il rapporto con le organizzazioni sindacali. Credo che le relazioni industriali nel settore bancario rappresentino un po’ l’avanguardia nel mondo delle imprese per soluzioni innovative. Devo dire grazie al confronto continuo con
51:14
che hanno consentito alle banche di garantire la continuità operativa anche, però rispettando l’obiettivo prioritario di tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori del settore e dei nostri clienti. Quindi è una gestione multidimensionale dei problemi.
51:37
Grazie Giovanni di averci raccontato il retroscena o comunque gli obiettivi, le particolarità di un lavoro così affascinante, direi anche complesso perché rispetto magari a un’impresa tradizionale Profit non c’è il profitto come linea guida per rendere soddisfatti gli azionisti ma in realtà una pluralità di interessi da dover soddisfare e questo comporta la complessità che ci sta dietro se sei d’accordo per dare entrambi i punti
52:07
che hanno esigenze molto diverse. Sì, sicuramente è anche la sfida di essere sempre aggiornato, di magari anche anticipare l’emersione dei problemi. Quindi ecco, anche un elemento importante è quello della proattività.
52:24
Grazie Giovanni, sempre più spunti che mi fanno capire che comunque è un’attività estremamente interessante e affascinante. Proprio per questo ti chiederei, visto che diamo sempre grande attenzione ai giovani, cosa a tuo parere consigli ai giovani interessati a una carriera associativa, quindi seguire il tuo esempio, e a una carriera nel settore bancario? Qualche consiglio di utilità per i più giovani?
52:53
quindi studiare tanto, credere in se stessi e impegnarsi, fissare gli obiettivi e se uno fissa gli obiettivi si impegna e si prepara gli obiettivi si raggiungono. È una lezione che io ho imparato andando in montagna, se si vuole raggiungere una vetta, se si vuole superare una parete bisogna essere convinti, aver definito bene il percorso, aver definito bene l’obiettivo, aver preparato bene l’attrezzatura e poi…
53:22
con grande impegno andare e non avere dubbi sul fatto che la meta si raggiungerà. Che bel messaggio Giovanni, considera che c’è un progetto adesso che sto portando avanti proprio di prendere le best practice dallo sport e…
53:36
trarre delle indicazioni utili nel mondo lavorativo e anche nella vita di tutti i giorni. Quindi grazie dell’esempio, del bel messaggio. A questo punto il nostro format prevede, se vuoi lasciare i due o tre bullet point finali ai nostri ascoltatori, che gradisci rimangano impressi nella loro memoria. Direi, il primo è l’orizzonte europeo. L’Europa è oggi la risposta alle difficoltà e all’uscita dalle difficoltà che stiamo vivendo.
54:06
Next Generation EU e poi l’implementazione dei piani nazionali sono lo strumento per far sì che la crisi possa trasformarsi in una grande opportunità. Il secondo tema è che in questo percorso il settore bancario può dare un forte contributo tanto sia l’implementazione delle misure di recupero e poi di trasformazione dell’economia
54:34
verso un modello più sostenibile sia sotto il profilo ambientale, sociale e di governance. Il terzo è che dobbiamo fare questo pensando ai giovani per dare a loro un futuro, un’opportunità in un’Europa che effettivamente sia la loro casa e che sia un modello di sviluppo sostenibile, di cultura e di civiltà come lo è stata finora.
55:02
Giovanni siamo giunti ai ringraziamenti finali e ai saluti, lo facciamo in tre modi. Ringraziamo in primo luogo tutti i nostri ascoltatori, ricordiamo che possono interagire sempre con noi inviando una maila a segreteria atinsidefinance.it, sarà nostra cura inoltrare eventuali comunicazioni allo staff di Giovanni Sabatini, garantiamo caro Giovanni solo la lettura e non la risposta che sarà in funzione delle priorità e dell’interesse del tema al momento.
55:32
ringraziamento va a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo episodio, il terzo e più importante ringraziamento va a te, caro Giovanni, per averci dato il punto di vista tuo personale e di Abbi su un tema così importante quale le considerazioni delle banche relativamente alla relazione del governatore, di averci dato importanti spunti di riflessione anche su…
55:56
temi caldi su cui state lavorando e soprattutto di averci dato anche un’idea di cosa significa un percorso professionale così affascinante nella carriera associativa e praticamente utili consigli per i nostri ascoltatori più giovani. Grazie e buon lavoro da Vincenzo Marzetti e arrivederci al prossimo episodio.